Pronti a ridurre i consumi? Si parla sempre più intensamente del taglio obbligatorio ai consumi di elettricità, almeno nelle ore di punta, a seguito della guerra in Ucraina.
Da Bruxelles arriverà a breve la prima parte del pacchetto sull’energia: riduzione della domanda elettrica, oltre alla tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e al contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustili fossili.
Nessun Price cap, intanto e tanta attesa per mercoledì quando, Ursula von der Leyen, presidente dell’esecutivo Ue terrà il discorso in cui illustrerà le proposte della Commissione sull’energia.
L’adozione formale del pacchetto si avrà infatti 24 ore dopo il collegio dei commissari che martedì si riunirà a Strasburgo. Oltre al price cap, escluse anche le misure per l’iniezione di liquidità alle società che operano sul mercato energetico, per le quali si entra nel discorso degli aiuti di Stato.
Sarà l’Ue a individuare la quota mensile di riduzione del consumo – si parla del 10% ma la percentuale sarà oggetto di discussione – che ogni Paese, con un margine di discrezionalità, dovrà rispettare. Poi i governi nazionali decideranno in quali ore far scattare il taglio, “in 3-4 ore per giorno lavorativo in media, che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. Tale fascia – si legge ancora – può includere “anche la generazione di elettricità di fonti rinnovabili”.
Per intenderci, con il pacchetto – che seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità – per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe essere di fatto impossibile. La cosiddetta “windfall tax” (tassa sugli extra-profitti) avrà come cardine un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia da rinnovabili, nucleare e lignite, cioè diverse dal gas.
Il limite si applicherà ai ricavi per megawattora e sarà oggetto di discussione, anche se l’orientamento dei giorni scorsi era di fissarlo attorno ai 200 euro. Le eccedenze dei ricavi derivanti dall’applicazione del cap dovranno essere ‘girate’ a cittadini e imprese “esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica”, si legge nella bozza. Il tetto generalizzato all’import di gas, sostenuto da una quindicina di Paesi Italia in testa, non incontra resistenze solo in Ue (da Germania e Olanda, innanzitutto) ma anche dai partner energetici di Bruxelles.
Insomma, per intenderci: la Ue ora ha anche il potere, con un semplice tasto, di diminuire il consumo di elettricità delle nostre case. Preoccupante o rassicurante? Decidete voi.