di Angelo Cerina
Sembrava di assistere tatticamente parlando e non solo, risultato a parte ovviamente, alla ripetizione della gara giocata contro il Cittadella domenica scorsa. Il Cagliari ha trovato di fronte allo stesso rombo del Cittadella – piccola curiosità: Venturato, allenatore della Spal, era l’allenatore del Cittadella – messo in campo con un robusto e attento 4/3/1/2 rispondendo con uno schieramento speculare 4/3/1/2. Non son mancante le stesse difficoltà che aveva riscontrato domenica scorsa nel primo tempo. E se è vero che questa volta le sue due occasioni per passare in vantaggio le ha avute – clamorosa quella di Lapadula – è anche vero che ne ha concessa una limpida agli emiliani prima del goal preso in inferiorità numerica.
Certamente poi l’espulsione di Di Pardo (fiscalissimo) ha cambiato la gara e spostato l’inerzia dalla parte della Spal che ha capitalizzato subito dopo soli 5’ la superiorità numerica. Anche il goal di La Mantia, come quello di domenica scorsa, è frutto di una imperdonabile disattenzione e superficialità della difesa rossoblu.
Il Cagliari anche in 10 ha tenuto la stessa disposizione tattica, non ha effettuato alcun cambio, ha irrobustito la mediana chiedendo a Nandez un sacrificio con una copertura più bassa, ha sfiorato il pari con Mancosu e poi nel secondo tempo ha avuto la grande occasione del Var con rigore calciato male da Lapadula.
Gli ultimi 15 minuti giocati in parità numerica per l’espulsione di Peda e la girandola di cambi effettuati da Liverani non hanno prodotto nulla se non tanta confusione dettata anche dalla frenesia di raggiungere il pari.
Il Cagliari dovrà in fretta fare tesoro di questa sconfitta sicuramente meglio di come lo abbia fatto dopo le vittorie: ancora oggi sono presenti gli stessi difetti, la scarsa attenzione in difesa e la superficialità in mezzo al campo. Il recupero di Rog aiuterà a crescere ma c’è bisogno dell’impegno di tutti. Il campionato di B è lungo ma anche veloce e non bisogna che le cose brutte diventino la norma perché sarebbe pericoloso.
Arbitro Maggioni: la vera tragedia è che questo arbitro ha già 7 presenze in serie A e 51 in serie B dove arbitra dal 2018. La domanda sarebbe come c’è arrivato e chi lo riconferma? Ciò che abbiamo visto oggi è un mix di personalità zero, gestione della gara zero. Un fischietto disciplinarmente cervellotico, tecnicamente sconclusionato. L’interruzione precipitosa di una azione ai limiti dell’area è costato un goal praticamente fatto al Cagliari. Tutti questi elementi non sembrano essere figli della giornata storta e sfortunata ma di una incapacità vera. Impossibile giudicarlo oltre il 4.