Il governo Meloni ha dichiarato che la riforma fiscale è tra i suoi principali obiettivi. A fine febbraio o inizio marzo, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, dovrebbe presentare un testo per introdurre nuove regole riguardanti Irpef, flat tax, detrazioni, Irap, Ires e Iva. La riforma sarà strutturata in quattro parti: principi generali, revisione delle imposte, procedimenti e testi unici.
Uno degli obiettivi principali della riforma fiscale è il passaggio a un sistema Irpef a tre aliquote: al 23%, al 27% e al 43%. Tuttavia, questo cambiamento potrà essere attuato solo se verranno trovate le coperture necessarie senza scostamenti di bilancio. Inoltre, il governo vuole anche introdurre il quoziente familiare, basando la tassazione sul numero di figli. Ciò potrebbe favorire le famiglie con figli rispetto a quelle di single, ma potrebbe anche favorire i nuclei in cui un componente non lavora.
Ci sono anche delle misure allo studio riguardanti Irap e Ires, tra cui la possibilità che l’Irap venga del tutto cancellata. Inoltre, si sta valutando la possibilità di lavorare a una riforma dell’Iva e delle aliquote agevolate. Mentre è difficile pensare ad un abbassamento dell’Iva per molti prodotti e servizi, considerando il contributo che essa dà al bilancio statale, una rimodulazione per alcuni beni non è da escludere.
La flat tax è stata già estesa con la legge di Bilancio agli autonomi con redditi fino a 85mila euro ed è stata introdotta anche quella incrementale. Tuttavia, il piano della maggioranza non si ferma qui, poiché si punta ad applicare la tassa piatta anche ai lavoratori dipendenti. Si ipotizza che la flat tax al 15% venga inglobata nelle aliquote Irpef, come primo scaglione per tutti i redditi. Prima di questo cambiamento, si vuole seguire il principio dell’equità orizzontale, ovvero una tassazione allo stesso modo per tutti i redditi, che siano da lavoro dipendente o da pensione.