Seconda notte al freddo a 100 metri di altezza per quattro operai sulla ciminiera dell’impianto Kss della Portovesme srl, nel polo industriale del Sulcis.
I lavoratori da martedì mattina, sacchi a pelo, coperte e tende proseguono la protesta, giunta al terzo giorno consecutivo contro la decisione della Portovesme Srl di fermare la linea piombo. Questo provocherebbe l’esclusione di oltre 400 lavoratori, tra diretti e indiretti e tra questi 60 lavoratori interinali che non potranno godere di nessun ammortizzatore sociale.
Lo stop sarebbe provocato dal caro energia che mette a repentaglio le attività produttive della multinazionale Glencore, che controlla lo stabilimento, costretta a pagare da poco più di 20 euro sino a quasi 800 euro a mega watt.
Domani si riunirà il tavolo ministeriale a Roma con azienda e sindacati per trovare una soluzione al prezzo dell’energia.
Preoccupazione dell’Amministrazione di Portoscuso – comune dove ha sede l’impianto – che segue con attenzione la vicenda e chiede che eventuali “nuove iniziative garantiscano la piena tutela dell’ambiente e della salute pubblica così come non ci potrà essere nessun sostegno, neanche preliminare, a iniziative che non garantiscano la continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori interessati, diretti, indiretti e interinali”.