Di Angelo Cerina
Ranieri schiera il Cagliari con il 4312 che oramai è lo schema a cui si è giustamente affidato, il centrocampo a tre infatti compatta la squadra ed esalta quello che è e deve essere l’uomo che può fare la differenza, parlo di Nandez, inoltre le due punte con Mancuso pronto ad aprirgli la strada diventano un problema per qualsiasi difesa.
Il Pisa scende in campo con il suo solito 442 schierando in avanti Morleo ed il recuperato Torregrossa.
Viene fuori una partita, giocata ad un buon ritmo, con il Cagliari che cerca di fare la partita ed il Pisa che aspetta al limite della sua area per cercare di ripartire, alla fine sarà 57% di possesso palla per il Cagliari. Tuttavia a parte una parata importante dopo appena un minuto di Radunovic su Morleo liberato al limite dell’area da uno svarione della difesa rossoblu, altre parate da parte dei due portieri non se ne registrano. E nonostante il Cagliari appaia più pericoloso del Pisa, bisogna attendere gli ultimi tre minuti, per imprecare su un palo di Azzi e subito dopo benedire Radunovic che salva su un tiro a colpo sicuro dal dischetto del rigore di Sibilli. Ecco la partita in fin dei conti è tutta qui in queste due occasioni per parte.
Dunque più che pensare ad una occasione mancata, guarderei la sensazione di solidità di squadra che ha trasmesso il Cagliari, non penserei al Bari avanti di nove punti, penserei certamente a chi sta poco avanti, ma senza grandi spremiture fisiche e mentali e guardandomi prudentemente alle spalle per evitare sorprese penserei ad arrivare in forma vera ai play off, con qualsiasi posizione di partenza perché tanto cambia poco, infatti chi arriva più in forma a quell’appuntamento va in A questo è sicuro, con la video chiamata per giunta in remoto vero, il fattore campo conta poco davvero, se non solo il vantaggio in caso di parità.
Dunque calma, tranquillità e molto lavoro.
I migliori per il Cagliari Dossena e Nandez. Buono l’arbitraggio di La Penna