Mara Damiani, quando dei blocchi grigi diventano forme d’arte - vere.news vere.news

Mara Damiani, quando dei blocchi grigi diventano forme d’arte

Ricordate i blocchi grigi in giro per il centro di Cagliari e la provocazione dell’artista cagliaritana Mara Damiani?

“Mesi fa mi ero accorta della presenza di questi elementi ingombranti in giro per la città. Inizialmente erano solo in viale Bonaria, poi son stati disposti anche sulla via Roma, la via sul porto”

“Il primo pensiero – ha spiegato la designer – non è stato di criticare l’intervento, ma di scrivere un post costruttivo dove utilizzavo le grafiche che ho elaborato in questi anni in cui, con ricerca e studio, ho raccontato il  patrimonio culturale e identitario. Ho fatto dei fotomontaggi e una simulazione che ho pubblicato”.

L’intento non era facile: intervenire con l’arte effimera del manifesto. I fotomontaggi hanno girato per le bacheche così che sono arrivati al direttore dell’ARST – Azienda regionale di trasporti – Carlo Poledrini, tramite il presidente del Consiglio Comunale Edoardo Tocco. Un incontro con Poledrini e la presentazione del progetto: “Hanno sposato l’idea e in tre giorni approvato senza problemi l’intervento, evitando problemi burocratici e dialogando col Comune, proprietario del suolo”.
Mara ha preparato prima di Ferragosto le illustrazioni e programmato l’intervento, tramite una ditta specializzata, tra il 16 e 17 agosto.

Cosa vediamo oggi in giro per la città di Cagliari? Lo ha spiegato sempre Mara Damiani: “Le opere rappresentano il tema del mio lavoro artistico: utilizzare il linguaggio del design per poter raccontare il patrimonio culturale del territorio, ovvero la Sardegna e la città di Cagliari”.

I blocchi sono quattro: quello principale di fronte al Palazzo dell’Enel racconta i quattro abiti della tradizione, le quattro reinas di Cagliari, Oristano, Quartu e Desulo. Di fronte al Parcheggio della Regione ci sono i gioielli della tradizione, figli della ricerca dell’artista, ovvero la sacralità del rosario, l’amore di Sa Gancera con il bottone, S’Arreccada cun lantioni, ovvero l’orecchino tradizionale composto da una barca e un lampione e poi il gioiello Su Coccu, per proteggere il territorio.

Il terzo blocco è all’incrocio del Largo Carlo Felice: un lato è dedicato alla Municipalità, un altro è dedicato a Sant’Efisio e le due facciate verso il porto sono dedicate alla popolazione in processione sempre per il santo martire.

Il quarto e ultimo blocco, vicino al palazzo dell’Arst, è per Sa Ramadura di Sant’Efisio con i petali di rosa che rappresentano il ciclo di vita, morte e rinascita e la macchina mediterranea dell’elicriso che inebria l’aria d’estate.

Mara Damiani è orgogliosa del lavoro e della velocità con cui questo piccolo sogno si è realizzato, inattesa considerato le classiche lungaggini burocratiche. Il passaparola e il web hanno fatto il resto e così oggi chi gira per la città può ammirare incuriosito quello che lei chiama “un omaggio alla mia città e al territorio, attraverso abiti, gioielli che rappresentano sentimento e passione e poi un altro omaggio alla città con la sua relazione stretta e speciale con Sant’Efisio”.

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