di Angelo Cerina
E così in Italia il 9 Marzo del 2020, con la frase da libro cuore “Stiamo distanti oggi per riabbracciarci con più calore domani”, il governo Conte ci rinchiuse in casa ed iniziò l’incubo e le narrazioni (sempre da incubo) sulla maggior parte di tv e giornali. I bollettini giornalieri di guerra ufficiali iniziano a farci sprofondare in un’angoscia senza fine, abbandonati a noi stessi. I malati cronici cominciano ad essere abbandonati dalla Sanità, la prevenzione per le altre gravi patologie viene praticamente dimenticata e le cure domiciliari vietate. Insomma una tragedia nella tragedia.
Tuttavia vorremmo iniziare questo racconto partendo da chi, a livello mondiale, ha avuto la responsabilità maggiore di un disastro che in Italia ha avuto l’epicentro della improvvisazione, spacciata per perfetta organizzazione, a cominciare dalla incapacità d’azione fatta passare come vera scienza per completare col trionfo di qualche furbo e della discesa in campo dei soliti mariuoli, a danno, purtroppo della povera e ingenua gente. Questa responsabilità mondiale ha un nome e si chiama OMS.
L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) delle Nazioni Unite, che dovrebbe avere come scopo fondamentale quello di gestire e coordinare la cooperazione internazionale in ambito sanitario, in realtà è un carrozzone costosissimo, utile a fare business poco chiari sotto il grande ombrello dell’ONU, che con il Covid ha scritto una delle pagine più brutte della sua pur non edificante storia.
Partiamo allora da questo dato: il 30 gennaio del 2023 l’OMS proroga lo stato di emergenza sanitaria per il COVID. Nelle motivazioni si legge: “Perchè il virus può evolversi in modo imprevedibile dando luogo a ulteriori varianti, ed è cruciale che i Paesi aumentino la sorveglianza”, un delirio senza senso e fuori dalla realtà.
Già, la realtà, quella che questa organizzazione ha tranquillamente ignorato dal Marzo 2019, sì perché in quella data come negli USA avrebbero provato, il virus sarebbe stato creato in un laboratorio franco cinese a Wuhan e che da quel laboratorio poi è uscito.
Questa notizia tenuta prima ignorata e poi tenuta nascosta una volta che il virus è esploso nella città cinese e nella sua provincia a quel punto è stata addirittura sostituita da una narrazione tanto incredibile quanto spacciata per vera della zoonosi causata dal pipistrello vettore del virus. E fu così che il mercato degli animali di Wuhan entra nella storia fantastica come fosse un qualsiasi brutto castello stregato delle fiabe.
Arriviamo così all’11 Marzo 2020 e l’OMS, dopo aver valutato i livelli di gravità e la diffusione globale dell’infezione da SARS-CoV-2, dichiara che l’epidemia di COVID-19 può essere considerata una pandemia. Dunque, due giorni dopo il lockdown italiano, arriva la proclamazione dello stato pandemico dell’organizzazione mondiale della sanità.
Da questo momento in poi questa organizzazione dirà un giorno una cosa ed un giorno un’altra, ora promuovendo misure preventive e subito dopo rinnegandole in una confusione totale.
Su un un’unica cosa non ha però ceduto di un centimetro ed è stata tanto coerente quanto determinata nel cercare di coprire subito ciò che era successo in Cina nel 2019, e con altrettanta determinazione affermare che questa virosi era assolutamente incurabile e che non poteva esistere alcun protocollo terapeutico, l’unico rimedio perciò era evitare la trasmissione del contagio, che per un virus che si trasmette per via respiratoria vuol dire rinchiudersi in uno sgabuzzino da soli ed aspettare che tutto passi in fretta, ovviamente una follia che il tempo ha dimostrato essere non solo colposa ma anche e soprattutto dolosa.
Infatti, non voler ricercare ostinatamente protocolli terapeutici per una patologia respiratoria data dal COVID che si manifestava nelle forme gravi con una polmonite interstiziale bilaterale ed emorragica, se fosse stata presa da un Ministero della salute di un paese del quarto mondo, avrebbe potuto essere catalogata come frutto di impreparazione e incompetenza, ma se presa dalla più grossa organizzazione mondiale si dovrebbe pensare inevitabilmente al dolo.
➡️E a quale scopo allora? Vediamone ad esempio il più importante e determinante.
Le Bigpharma, tra i maggiori finanziatori di tutto ciò che passa da quelle parti, non aveva alcun interesse che qualcuno potesse ipotizzare dei protocolli terapeutici con farmaci dai brevetti vecchi e di costo irrisorio, cortisone ed eparina su tutti, per cui pensare fin da subito al vaccino salvifico o all’antivirale costosissimo era la via per poter fare di una tragedia un business stratosferico, business che infatti si è poi puntualmente verificato.
Da tutto questo si capisce il perché in Europa e in Italia tutto è precipitato, una resa a mani alzate al virus e solo e soltanto misure inutili ed incredibili di contenimento del contagio. La fiera degli orrori era iniziata con tutto il resto al seguito: le persone iniziarono a morire sole, isolate e intubate.
Altro che lasciarci oggi per abbracciarci domani. Per migliaia di italiani è stato un lasciarsi per non riabbracciarsi mai più. Morire e da soli, questo è quello che è successo.