di Umberto Corda
Il Parlamento europeo ha approvato la “Cycling Strategy”, la Strategia europea della ciclabilità, un piano formato da 18 punti che invita i Paesi dell’Unione Europea ad investire in tutti gli aspetti della mobilità in bicicletta, dalle infrastrutture all’avvio di politiche industriali che sostengano il settore e alimentino il reshoring. La Strategia invita anche gli Stati membri a ridurre le aliquote Iva su vendita, noleggio e riparazione di biciclette, elettriche o tradizionali. Al momento, la misura è stata attuata solo in Portogallo (primo produttore europeo con 2,9 milioni di biciclette), dove la tassa è stata ridotta dal 23% al 6%.
La strategia trasformerà la bicicletta in un mezzo di trasporto quotidiano.
Secondo l’eurodeputata francese Karima Delli, che presiede la commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo, questa strategia «trasformerà la bicicletta in un vero e proprio mezzo di trasporto quotidiano, allo stesso livello dell’auto o della metropolitana. La bicicletta non è solo parte del tempo libero e dello sport, ma diventa un mezzo di trasporto a sé stante, da rendere accessibile a tutti». Deve esserne riconosciuto il valore sia sostenibile che produttivo. La plenaria, approvando il testo, chiede alla Commissione europea di fissare un obiettivo per lo sviluppo del comparto: raddoppiare i chilometri che i cittadini europei percorrono in bici entro il 2030.
Per raggiungere l’obiettivo, la Strategia propone diverse misure, tra cui la costruzione di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari del sistema di Rete transeuropea dei trasporti, composto da 10 assi prioritari per il traffico sia di persone che di merci, come il Corridoio Mediterraneo. La Strategia propone anche di rendere le biciclette compatibili con gli altri mezzi di trasporto, creando più posti per collocarle all’interno dei treni o più parcheggi protetti nelle stazioni. La Strategia richiede anche un maggiore sostegno finanziario da parte dell’esecutivo europeo ma anche da ciascun Stato membro, da distribuire in due modi: sostenere nuovi investimenti per politiche e infrastrutture e rafforzare la formazione industriale degli addetti al settore.