di Angelo Cerina
Obbligatorietà vaccinale secondo la Corte costituzionale provo capire e a far capire
La Corte costituzionale presieduta da Silvana Sciarra in carica da settembre si è pronunciata sulla legittimità dell’obbligo vaccinale e delle conseguenze derivanti dal suo inadempimento per i lavoratori del comparto sanità e scuola.
Sulla legittimità dell’obbligo vaccinale non c’erano molti dubbi. Per l’art. 32 della Costituzione la salute è un bene non solo individuale, ma collettivo. Quindi, la legge può imporre un trattamento sanitario, inclusa dunque una vaccinazione.
I dubbi Sorgono dubbi, invece, sulla legittimità della sospensione di stipendio e assegni per i lavoratori non vaccinati.
La Corte sembra e il sembra è obbligatorio aver reputato che in condizioni di eccezionalità, il diritto alla salute possa prevalere su altri diritti, fino ad annullarli. Ma questo sarebbe in contrasto con pronunce precedenti.
Ed infatti la Corte di fatto ha praticamente sorvolato.
I Media Fatta questa premessa appare molto chiaro che la fretta pelosa con cui quasi tutta la stampa e tv nazionali hanno pompato questa sentenza come una benedizione universale al vaccino salvifico è obbligatorio per tutti, è spudoratamente falsa ed anche denigrante e delegittimante per la stessa Corte Costituzionale che pur essendo oramai diventata un organo più politico che di garanzia assoluta a guardia della Costituzione, tuttavia non può di certo spingersi a stravolgerla per far piacere a qualcuno o per mettere coperchi a pentole e tegami vari.
La Corte dixit Ma allora cosa ha detto o ha voluto dire la Corte sul vaccino e soprattutto ciò che ha detto è definitivo o potrà essere ribaltato dopo che verrà fatta chiarezza su tutto ciò che è stata la pandemia del COVID e su come è stata gestita qui in Italia?
In verità la Corte si è dovuta in questo momento e suo malgrado pronunciare su delle leggi in materia sanitaria che avevano bisogno di far chiarezza su una infinità di cause intentate soprattutto da operatori sanitari che si erano visti privare del lavoro in mancanza di vaccinazione antiCovid19.
Lo ha fatto con quello che a oggi il ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità ed altri istituti collegati e controllati da Speranza e company hanno sentenziato:
“Non c’era alcun altro rimedio al COVID se non il vaccino” per cui non farlo avrebbe messo a rischio la comunità.
Su questa falsità fino ad oggi certificata con tutti i timbri del ministero la Corte ha giustamente modulato la sua sentenza.
Lo ha fatto ben sapendo che è e sarà una sentenza non definitiva, proprio perché basata su verità scientifiche che andranno tutte verificate con calma ma in fretta, onde evitare che passino nel dimenticatoio.
La Corte poi, ben sapendo di pronunciarsi in maniera frettolosa su un tema ancora dibattuto, se ne è guardata bene dal sentenziare sulla legittimità assoluta delle conseguenze economiche della sospensione dal lavoro del personale non vaccinato.
Per cui aspettiamoci sentenze che obblighino lo stato a risarcire chi è stato privato di un sussidio economico fondamentale e sancito nella Costituzione.
Tutto questo mi fa capire quali e quanti interessi – economici e politici – ci fossero e ci siano ancora dietro al virus.
Mai vista una presa di posizione così schierata in difesa del Ipse dixit da parte dei media Italiani, anche oggi dopo che in tutto il mondo il vaccino antiCovid viene messo in discussione per sicurezza e per efficacia.
La Cina stessa, oramai testardamente protesa ad un raggiungimento di zero COVID, si affida ad un folle lockdown perenne piuttosto che ricorrere ad una vaccinazione di massa.
I talebani Eppure in Italia i Talebani della vaccinazione furoreggiano su giornali e tv, manipolando a loro uso e consumo perfino le sentenze della Consulta.
Minacciano il governo non appena prova a riportare alla normalità ciò che normale non era, ma veniva fatto passare per tale, o quando prova a riportare la scienza vera al centro e a mettere da parte le teorie dei singoli spacciate per scienza.
La Commissione d’inchiesta Tuttavia la speranza che oggi appare più che mai fondata, è che la Meloni istituisca come promesso una commissione vera e che faccia luce su tutto ciò che è stato fatto da talebani marioli e fiancheggiatori vari.
Io come oramai è noto mi fido della Meloni, molto meno di chi scrive oggi sotto dettatura e ha scritto ieri sotto dittatura