Il Giovedì dell’Angelo: l’Unione Europea, fine di una storia triste - vere.news vere.news

Il Giovedì dell’Angelo: l’Unione Europea, fine di una storia triste

di Angelo Cerina
Era il primo giorno di gennaio 2002 quando l’euro si impossessò della nostra vita. 

In un attimo cambiò tutto. All’inizio subodorammo una fregatura, ma poi una volta partita la gran cassa di tv e giornali che davano voce a politici, economisti e banchieri, abbiamo iniziato a festeggiare come avessimo vinto al totocalcio. Insomma, nonostante pagassimo il caffè insieme al pane il doppio del giorno prima e lo stipendio fosse di fatto dimezzato rispetto al mese precedente, abbiamo iniziato a gridare: viva l’Europa che ci farà ricchi.

Piano piano però siamo stati sempre meno felici e sempre più preoccupati. Ma ogni volta che più di qualcuno ha iniziato a pensare “ma cosa accidenti ci facciamo in questa Europa”, ecco che la gran cassa ripartiva subito e ci ammoniva severamente ripetendo come un ossesso: “Attenzione perché indietro non si torna e senza Europa non si vive“.

Ed è così che ogni volta che abbiamo pensato o abbiamo valutato di fare qualcosa di spensierato e bello, è arrivato il richiamo: L’Europa non lo permette, non lo accetterebbe mai e ci sanzionerebbe“.

Insomma o ce lo chiede o ce lo ordina o ci sanziona: di fatto l’Europa è sempre lì come un giudice arcigno, severo, inflessibile, infallibile e giusto. Pronto ad ammonirci, ad ordinarci di stare composti e ricordarci che siamo nessuno, siamo indebitati e non c’è proprio nulla di cui essere felici, ma molto anzi moltissimo di cui essere preoccupati.

Eppure pensa il nostro caro e amato cuggino Ignazio, quando alle 5 si alza per andare a lavorare (io non faccio niente di diverso dal 31 dicembre 2001, lavoro onestamente e con fatica come prima e più di prima, nonostante qualcuno mi avesse detto che dal 2002 avrei lavorato la metà e guadagnato il doppio).

Insomma, cuggino Ignazio non riesce a trovare una sua colpa e non si dà pace, ma poi apre il giornale e scopre che come puoi essere felice se ieri a cena hai mangiato la scottona delle Langhe e non la bistecca sintetica come Bruxelles ha ordinato e come puoi pensare di essere felice se ancora ti ostini a fare colazione con il latte vaccino e non con il latte di cammello anche quello indicato come salvifico dall’Europa? E allora si convince e si ripropone da domani di fare come dal Belgio gli hanno ordinato di fare.

A Bruxelles vegliano su di noi e ci guidano come un severo e saggio genitore che ci vuole bene, così ce lo hanno raccontato e ce lo raccontano gli stessi giornalisti, gli stessi politici e gli stessi economisti e gli stessi banchieri di ieri, quelli che ci hanno convinto a far festa a gennaio del 2002, quelli del +Europa sempre.

Poi però un giorno di dicembre nel 2022, ti svegli e scopri che a Bruxelles non c’è Gesù Cristo ed i suoi Santi Apostoli, e nemmeno quel brigante e dilettante di Barabba. C’è invece una bella squadra di corrotti e poi a seguire un’altra di ancora non corrotti ma pronti a farsi corrompere se mai arrivasse l’offerta bella sostanziosa.

Insomma altro che una bella famiglia di genitori giusti e saggi che legiferano per il bene comune, al contrario una bella casa di malaffari, un bordello dove se paghi ti compri chi vuoi e ottieni ciò che vuoi. E sì perché oggi scopriamo che al parlamento Europeo, oltre che bivaccare 705 parlamentari eletti, lavorano per davvero 1500 lobbisti regolarmente registrati ed autorizzati a frequentare il palazzo, per parlare e fare pressione sui parlamentari a vantaggio della lobby che rappresentano, sia un’azienda farmaceutica, sia un’azienda automobilistica, sia una di scarpe, sia una banca o uno stato sovrano, come appunto può essere il Qatar o piuttosto la Cina o altri, questo a cuggino Ignazio nessuno lo aveva mai raccontato.

Se poi qualcuno ignorasse (la gran parte dei cuggini Ignazio la ignora) o non avesse chiaro il concetto della figura del lobbista che in Italia non esiste ma in tante altre nazioni Europee sì, allora ricordo ad esempio che Barroso (ex presidente della commissione europea dal 2004 al 2014 ed ex primo ministro del Portogallo) era un lobbista per conto della Goldman Sachs e vorrei loro spiegare che queste persone fanno più o meno la stessa professione della Ferragni. Con un distinguo: lei lo fa sui social e convince voi con pressioni naïf a comprare le sue scarpe o il cappotto della azienda X. Loro lo fanno con “arte professionale” vera con i parlamentari europei, convincendoli ad esempio che è meglio comprare il vaccino Pfizer piuttosto che il vaccino Jhonson, o che appunto il latte di cammello è più nutriente di quello vaccino, giusto per fare degli esempi.

Il punto poi più sconcertante è però che non in tutte le nazioni che hanno queste figure autorizzate ad operare esiste una rigida regolamentazione che sia severissima nei casi in cui la pressione fatta sui parlamentari o sul parlamento o piuttosto su qualche amministrazione pubblica, si avvicini o sconfini nella corruzione

  • Negli USA ad esempio sono severissimi: c’è l’arresto immediato e il divieto ad esercitare praticamente perennemente la professione nei casi di comportamento equivoco. 
  • In Cina al contrario hanno libertà di corrompere chi vogliono per promuovere all’estero la Cina e le aziende Cinesi, nel Qatar idem.
  • In Italia non ci sono i lobbisti per fare questo ci sono già e abbondano i giornalisti che entrano ed escono da Montecitorio, per il popolo bue basta e avanza la Ferragni.

Ora se riuscite a trovare una parola diversa da bordello per definire il parlamento europeo, io sono pronto a prendere appunti e a farla mia. E se qualcuno ancora trova una parola più appropriata di delinquenti, ai giornalisti che inviati a Bruxelles avrebbero dovuto raccontarci queste verità molto prima di oggi, farò altrettanto.

Penso ancora che nessuno possa credere che i Qatarioti potessero mai aver ipotizzato di aver risolto i problemi di immagine della loro patria corrompendo questi quattro gaglioffi, ovviamente quei soldi che hanno trovato al massimo erano una mancia, il malloppo vero è finito in tasca di qualcuno o di molti altri, molto ma molto più potenti di questi scappati di casa.

Non penso tuttavia che a questo punto della favola, l’opzione di abbandonare l’Europa sia saggia o percorribile, ma penso che non sia più nemmeno possibile stare in questa Europa e sia un obbligo e un dovere di chi ci governa in Italia di iniziare a cambiarla per davvero, così come è oggi non è una unione ma solo un grande casino.

Ho sentito dire dal nostro presidente del consiglio non più Europa in Italia ma più Italia in Europa, ecco mi ha rubato le parole, io adoro la carne di scottona ed il latte vaccino.Era il primo giorno di gennaio 2002 quando l’euro si impossessò della nostra vita. 

In un attimo cambiò tutto. All’inizio subodorammo una fregatura, ma poi una volta partita la gran cassa di tv e giornali che davano voce a politici, economisti e banchieri, abbiamo iniziato a festeggiare come avessimo vinto al totocalcio. Insomma, nonostante pagassimo il caffè insieme al pane il doppio del giorno prima e lo stipendio fosse di fatto dimezzato rispetto al mese precedente, abbiamo iniziato a gridare: viva l’Europa che ci farà ricchi.

Piano piano però siamo stati sempre meno felici e sempre più preoccupati. Ma ogni volta che più di qualcuno ha iniziato a pensare “ma cosa accidenti ci facciamo in questa Europa”, ecco che la gran cassa ripartiva subito e ci ammoniva severamente ripetendo come un ossesso: “Attenzione perché indietro non si torna e senza Europa non si vive“.

Ed è così che ogni volta che abbiamo pensato o abbiamo valutato di fare qualcosa di spensierato e bello, è arrivato il richiamo: “L’Europa non lo permette, non lo accetterebbe mai e ci sanzionerebbe“.

Insomma o ce lo chiede o ce lo ordina o ci sanziona: di fatto l’Europa è sempre lì come un giudice arcigno, severo, inflessibile, infallibile e giusto. Pronto ad ammonirci, ad ordinarci di stare composti e ricordarci che siamo nessuno, siamo indebitati e non c’è proprio nulla di cui essere felici, ma molto anzi moltissimo di cui essere preoccupati.

Eppure pensa il nostro caro e amato cuggino Ignazio, quando alle 5 si alza per andare a lavorare (io non faccio niente di diverso dal 31 dicembre 2001, lavoro onestamente e con fatica come prima e più di prima, nonostante qualcuno mi avesse detto che dal 2002 avrei lavorato la metà e guadagnato il doppio).

Insomma, cuggino Ignazio non riesce a trovare una sua colpa e non si dà pace, ma poi apre il giornale e scopre che come puoi essere felice se ieri a cena hai mangiato la scottona delle Langhe e non la bistecca sintetica come Bruxelles ha ordinato e come puoi pensare di essere felice se ancora ti ostini a fare colazione con il latte vaccino e non con il latte di cammello anche quello indicato come salvifico dall’Europa? E allora si convince e si ripropone da domani di fare come dal Belgio gli hanno ordinato di fare.

A Bruxelles vegliano su di noi e ci guidano come un severo e saggio genitore che ci vuole bene, così ce lo hanno raccontato e ce lo raccontano gli stessi giornalisti, gli stessi politici e gli stessi economisti e gli stessi banchieri di ieri, quelli che ci hanno convinto a far festa a gennaio del 2002, quelli del +Europa sempre.

Poi però un giorno di dicembre nel 2022, ti svegli e scopri che a Bruxelles non c’è Gesù Cristo ed i suoi Santi Apostoli, e nemmeno quel brigante e dilettante di Barabba. C’è invece una bella squadra di corrotti e poi a seguire un’altra di ancora non corrotti ma pronti a farsi corrompere se mai arrivasse l’offerta bella sostanziosa.

Insomma altro che una bella famiglia di genitori giusti e saggi che legiferano per il bene comune, al contrario una bella casa di malaffari, un bordello dove se paghi ti compri chi vuoi e ottieni ciò che vuoi. E sì perché oggi scopriamo che al parlamento Europeo, oltre che bivaccare 705 parlamentari eletti, lavorano per davvero 1500 lobbisti regolarmente registrati ed autorizzati a frequentare il palazzo, per parlare e fare pressione sui parlamentari a vantaggio della lobby che rappresentano, sia un’azienda farmaceutica, sia un’azienda automobilistica, sia una di scarpe, sia una banca o uno stato sovrano, come appunto può essere il Qatar o piuttosto la Cina o altri, questo a cuggino Ignazio nessuno lo aveva mai raccontato.

Se poi qualcuno ignorasse (la gran parte dei cuggini Ignazio la ignora) o non avesse chiaro il concetto della figura del lobbista che in Italia non esiste ma in tante altre nazioni Europee sì, allora ricordo ad esempio che Barroso (ex presidente della commissione europea dal 2004 al 2014 ed ex primo ministro del Portogallo) era un lobbista per conto della Goldman Sachs e vorrei loro spiegare che queste persone fanno più o meno la stessa professione della Ferragni. Con un distinguo: lei lo fa sui social e convince voi con pressioni naïf a comprare le sue scarpe o il cappotto della azienda X. Loro lo fanno con “arte professionale” vera con i parlamentari europei, convincendoli ad esempio che è meglio comprare il vaccino Pfizer piuttosto che il vaccino Jhonson, o che appunto il latte di cammello è più nutriente di quello vaccino, giusto per fare degli esempi.

Il punto poi più sconcertante è però che non in tutte le nazioni che hanno queste figure autorizzate ad operare esiste una rigida regolamentazione che sia severissima nei casi in cui la pressione fatta sui parlamentari o sul parlamento o piuttosto su qualche amministrazione pubblica, si avvicini o sconfini nella corruzione

  • Negli USA ad esempio sono severissimi: c’è l’arresto immediato e il divieto ad esercitare praticamente perennemente la professione nei casi di comportamento equivoco. 
  • In Cina al contrario hanno libertà di corrompere chi vogliono per promuovere all’estero la Cina e le aziende Cinesi, nel Qatar idem.
  • In Italia non ci sono i lobbisti per fare questo ci sono già e abbondano i giornalisti che entrano ed escono da Montecitorio, per il popolo bue basta e avanza la Ferragni.

Ora se riuscite a trovare una parola diversa da bordello per definire il parlamento europeo, io sono pronto a prendere appunti e a farla mia. E se qualcuno ancora trova una parola più appropriata di delinquenti, ai giornalisti che inviati a Bruxelles avrebbero dovuto raccontarci queste verità molto prima di oggi, farò altrettanto.

Penso ancora che nessuno possa credere che i Qatarioti potessero mai aver ipotizzato di aver risolto i problemi di immagine della loro patria corrompendo questi quattro gaglioffi, ovviamente quei soldi che hanno trovato al massimo erano una mancia, il malloppo vero è finito in tasca di qualcuno o di molti altri, molto ma molto più potenti di questi scappati di casa.

Non penso tuttavia che a questo punto della favola, l’opzione di abbandonare l’Europa sia saggia o percorribile, ma penso che non sia più nemmeno possibile stare in questa Europa e sia un obbligo e un dovere di chi ci governa in Italia di iniziare a cambiarla per davvero, così come è oggi non è una unione ma solo un grande casino.

Ho sentito dire dal nostro presidente del consiglio non più Europa in Italia ma più Italia in Europa, ecco mi ha rubato le parole, io adoro la carne di scottona ed il latte vaccino.

1 commento

  • Ielo Annamaria
    15/12/2022 at 7:27 PM

    Le faccio i miei complimenti, ciò che ha scritto è, purtroppo, tragicamente vero.

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