di Angelo Cerina
Giorgia Meloni ha vinto anzi direi stravinto a fine settembre le elezioni politiche. Una vittoria epocale, primo perché ha portato per la prima volta e per volere popolare e non per scelta di palazzo, una donna a palazzo Chigi.
Secondo perché dopo più di 10 anni si ritorna ad un governo politico voluto dagli elettori e non ad un governo tecnico sostenuto da partiti addirittura sconfitti alle elezioni ma designati dal potere che controlla tutto e tutti.
Questo andazzo, tanto caro al palazzo e a cui oramai ci eravamo purtroppo abituati ci sembrava diventato una regola, una brutta regola che infatti e non a caso dal 2011 ha allontanato gli elettori dalle urne rassegnati al fatto che il loro voto fosse pressoché inutile se non addirittura fastidioso e di intralcio al conducente del mezzo che era già stato designato a guidarci senza passare appunto dal voto popolare.
Ora è evidente che questo fatto nuovo di un governo politico ha creato il panico totale nel potere economico nazionale ed internazionale, che, senza passare dal voto popolare, ha controllato per un decennio il nostro paese e che come un cancro si è impossessato di partiti (un tempo schierati con il popolo), dei sindacati (da tempo immemorabile) e infine dei mezzi di informazione.
Cosi in una sorta di isteria dettata dalla astinenza ha prima ancora che nascesse questo governo iniziato a fare bilanci e chiedere conto di promesse non mantenute prima ancora che si formasse e poi dopo 3 mesi addirittura a denunciare il fallimento della Meloni e della sua maggioranza.
E così ad esempio il debito pubblico che i vari governi tecnici benedetti dal Quirinale hanno fatto lievitare come un panettone, viene oggi addossato alla responsabilità di un governo in carica da un mese e mezzo, guidato da un partito mai entrato a palazzo Chigi e le mancate promesse elettorali che sono state calpestate in undici anni di mal governo vengono contestate a chi non ha nemmeno iniziate a legiferare. Insomma il peggio del peggio buttato in faccia alle persone da politici falliti e giornalisti al loro soldo e ovviamente con la benedizione dei sindacati che dopo un decennio di letargo improvvisamente si risvegliano.
Ora da povero diavolo o povero Angelo se preferite, io faccio solo una piccola valutazione e dopo aver sentito l’On. Crisanti (deputato del PD) parlare di cosa avrebbe fatto lui ed il suo partito se fossero arrivati a governare per fronteggiare questa terribile ondata di COVID, lockdown e quarta dose obbligatoria per tutti, beh mi vengono i brividi lungo la schiena ed allora mi rendo conto che l’abbiamo scampata bella.
God save the Queen