Il caso Calanca: morire a 24 anni dopo il vaccino. Il GIP dispone altre indagini - vere.news vere.news

Il caso Calanca: morire a 24 anni dopo il vaccino. Il GIP dispone altre indagini

Morire a 24 anni per un’emorragia cerebrale. “Malore domestico”, questo per il medico intervenuto il motivo del decesso del giovane Traian Calanca. Ma il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto altre indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione.

“Mio figlio era un ragazzo sportivo e stava bene, voglio che sia fatta chiarezza”, aveva detto lo scorso ottobre al Corriere del Veneto la mamma del ragazzo, stroncato da un aneurisma 10 giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer.

Il gip Enrico Borelli ha deciso come necessario “un supplemento di indagine tecnica”, come scritto nel provvedimento depositato mercoledì scorso.

La famiglia dello studente – vaccinato con la prima dose il 10 ottobre al drive through di San Vincenzo di Mattarello e morto dieci giorni dopo a casa – si era rivolta all’avvocata Renate Holzeisen e aveva presentato denuncia ai carabinieri. Per i sanitari era stato un malore, ma la mamma non si è rassegnata.

Le posizioni divergono. Secondo i consulenti della Procura, Traian è morto a causa di “un evento neurologico acuto secondario a rottura aneurismatica con conseguente sviluppo di emorragia subaracnoidea, complicata da una forma acuta di edema polmonare neurogenico. Non vi sarebbe stata un’evidenza scientifica certa che colleghi il vaccino con un aumento della pressione arteriosa”.

L’avvocata Holzeisen, che ha nominato anche due consulenti, ha evidenziato che, oltre a un malessere dichiarato da parte del giovane il giorno della vaccinazione, si è evidenziata la rottura spontanea di un’aneurisma cerebrale con conseguente emorragia, un fatto “estremante raro”, come sostengono i consulenti, e il rischio di morte è di 0,16 su 1.000.000.

Poi ci sono una serie di aspetti che offrono vari elementi al caso: Traian non aveva mai avuto problemi fisici. La Procura aveva nominato tra i consulenti il professor Ugo Moretti, responsabile della farmacovigilanza della regione Veneto e della Provincia di Bolzano e membro della commissione Aifa. Anche qui son piovute critiche dall’avvocata Holzeisen. L’azienda sanitaria attende le indagini e sul malessere del giovane ricorda le informazioni riportate nelle schede anamnestiche relative all’evento vaccinale.

Un caso comunque che farà discutere e ora il GIP vuol vederci chiaro. La pm avrà tempo fino al 20 giugno del 2023 per procedere negli accertamenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *