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Grande caos alla Juventus

di Angelo Cerina

Queste le accuse:

1) Diffusione di notizie false e manipolazione di mercato

2) False comunicazioni sociali di società quotata in Borsa

3) Emissioni di fatture false

4) Ostacolo dell’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza

Dunque se tre giorni fa le dimissioni “spintanee” – come ha giustamente suggerito Coboli Gigli – del CdA al completo della Juventus erano un segnale che qualcosa nei palazzi della giustizia avesse preso una piega non buona e sicuramente non prevista, dalla famiglia più potente d’Italia, il rinvio a giudizio di 13 tra componenti del CdA e consulenti del F.C. Juventus nonché della società stessa, sono la conferma che il guaio è davvero un bel guaio.
Se poi come era previsto e prevedibile l’UEFA annuncia stasera di aver aperto una inchiesta sulla violazione del FairPlay finanziario e soprattutto cosa gravissima su violazione norme su licenze club, in pratica a differenza della Procura della FIGC sposa in pieno la linea dei pm di Torino, allora siamo al lutto nazionale.
Perciò possiamo definire come una mossa disperata di John Elkann le dimissioni in blocco di Andrea e company.

Una mossa che nonostante la stampa prona al padrone di sempre si affretti a catalogarla come genialata appare in realtà solo frutto di una terribile paura per una slavina che piano piano è diventata una valanga.
Insomma se è vero che non ci troviamo ancora davanti ad uno tsunami, appare sempre più certo che presto l’onda che travolge tutto e tutti stia arrivando prima che si potesse immaginare. Per chi ancora avesse qualche dubbio ecco che certamente siamo di fronte ad un bel casino che riguarda l’aspetto giudiziario, quello sportivo e con risvolti persino politici: sì signori, anche risvolti politici e questo ultimo aspetto spiega tante cose strane che si sono verificate in questo periodo in casa Elkann/Agnelli.

Analizziamo ora singolarmente questi tre aspetti. L’aspetto giudiziario appare oramai chiaro e segnato, i pm che indagano sulle plusvalenze e soprattutto sul falso in bilancio. Hanno voglia i Media di parlare solo di plusvalenze, il vero problema – e lo sanno bene in casa bianconera – è il falso in bilancio.
Mario Bendoni, Ciro Santoriello ed il sostituto Marco Gianoglio hanno le idee molto chiare e vanno avanti come un treno ad alta velocità, insomma non si fanno intortare né dalla Gazzetta, né dal Corriere dello Sport né dal Corriere della sera. Per non parlare di Repubblica e della Stampa, tantomeno hanno voglia di ascoltare le squallide banalità di Gravina che più che un presidente federale preoccupato sembra un pompiere con l’idrante in mano.
Questi coraggiosi pm avrebbero voluto arrestare Andrea Agnelli a ottobre, ma il gip ha detto no, credo però che questa risposta l’avessero messa in preventivo e così non si sono affatto scoraggiati o persi d’animo ma anzi sono ripartiti più decisi di prima e soprattutto senza paura del padrone che comanda tutto e tutti.
Tanto meno si sono preoccupati del coro scontato della stampa sportiva e non che ha subito prontamente cercato di minimizzare tutto parlando solo di plusvalenze catalogate come male comune e riportandolo ad un banale equivoco senza alcun dolo: insomma una di quelle cose che non fanno danno a nessuno, tralasciando ovviamente di parlare del falso in bilancio in una società che è quotata in Borsa (ecco perché l’arresto per Andrea) una cosuccia da una mezza dozzina di anni di galera.
Mala tempora currunt deve aver pensato John Elkann e dopo aver capito che questi pm della procura di Torino hanno poca, anzi nessuna intenzione di girarsi dall’altra parte, molto saggiamente ha invitato cugino Andrea, Nevdev e Paratici e tutti i comprimari del CdA a farsi da parte velocissimamente.

In tutta fretta ha nominato un direttore generale Maurizio Scanavino, un ingegnere fedele servitore di John, un presidente da nominare a gennaio ma di fatto già in sella Gian Luca Ferrero bravissimo commercialista che dovrà salvare il salvabile e cercare di mettere al riparo il bilancio iniziando dagli attacchi giudiziari e cercare di tappare la voragine che l’allegra e scellerata brigata ha creato nel bilancio oramai in rosso profondo.

Il comunicato di 3 giorni fa di John Elkann è chiarissimo: i nuovi dirigenti devono occuparsi principalmente dell’aspetto giudiziario ed economico, per l’ aspetto sportivo basta ed avanza Allegri non è certo il momento
di pensare a chi giocherà o a chi non giocherà, Del Piero se mai accetterà è solo una nocciolina per le scimmie, niente di più.
La Juventus è ora solo di John che tenterà un salvataggio disperato.
Se pensiamo poi all’aspetto sportivo, abbiamo di che deprimerci.
Infatti se a Torino determinazione, giustizia e coraggio sono le parole più importanti, a Roma (alla FIGC) le parole più importanti sono reticenza, connivenza e paura. Cosi come la stampa sportiva si è affrettata a ottobre a buttare secchiate di acqua sul fuoco, allo stesso modo la Procura FIGC e quindi la FIGC con Gravina in testa hanno subito e velocissimamente girato la testa dalla parte opposta, hanno messo le braccia conserte e hanno sentenziato che se non fossero arrivate cose sconvolgenti dalla Procura di Torino, una piccola multa sanava tutto, e detto fatto hanno liberato tutti e W l’Italia.
Ora che qualcosa di grosso si capisce stia arrivando, lì in Via Allegri numero 14 sono alla disperazione e la presa di posizione della Liga Spagnola la fa aumentare a dismisura, tanto che la paura di essere travolti dalla slavina è tanta. Le goffe argomentazioni di Gravina sono da catalogare tra le cose più brutte ed imbarazzanti che un presidente federale potesse utilizzare come tesi ufficiale.
Per cui non c’è bisogno di attendere i giorni prossimi per capire meglio cosa hanno intenzione di fare. Infatti si capisce benissimo che vorrebbero non fare nulla, purtroppo per loro dovranno al contrario fare qualcosa d’importante.
Da amico gli sconsiglierei di continuare a snobbare i pm torinesi anche perché sia la FIGC che la Lega calcio potrebbero essere accusati di mancata vigilanza e di altre gravi omissioni e venire commissariati.
E veniamo ora alla rilevanza politica.
A nessuno dei lettori di queste pagine sarà sfuggito che stranamente e contrariamente allo stile di casa Agnelli, la famiglia ha schierato i giornali di sua proprietà (Repubblica e la Stampa in Italia) e L’Economist a Londra apertamente e contro uno schieramento politico e per giunta durante il periodo elettorale, con editoriali ed articoli addirittura al limite della diffamazione.
Stranissimo e surreale questo atteggiamento, direi impensabile ed inimmaginabile per il modo di fare della razza padrona in genere ma soprattutto della famiglia torinese che alla razza padrona appartiene a pieno titolo.
In realtà se si osserva bene, la parte politica presa di mira era quella che parlava di riforma della giustizia in chiave secondo il comune pensare penalizzante per la magistratura inquirente e quindi con questo atteggiamento da paladini della parte opposta, quella tradizionalmente giustizialista, la speranza di avere un atteggiamento più benevolo da parte dei pm poteva essere reale.
Ma a quanto pare avevano fatto i conti senza l’oste ed il tentativo a quanto pare è miseramente fallito.
Insomma tra Juventus e la causa con la mamma che gli chiede la metà del patrimonio della società Exor John ha un bel po’ di gatte da pelare in questo periodo.
Altro che Scudetto e Coppa Italia e se ha deciso di intestarsi oggi anche la Juventus, vuol dire che il casino è davvero enorme e molto pericoloso per la Famiglia.
Io non so cosa augurarmi, da sportivo e amante del calcio pensare a sanzioni penalizzanti i risultati sportivi ottenuti sul campo è una cosa che non mi piace, però è anche vero che se per ottenere quei risultati falsifico i bilanci per poter poi acquistare i giocatori più forti e strapparli ad avversari che non li possono acquistare perché tengono i bilanci puliti, beh allora stravolgo le regole del gioco pur di vincere, contravvengo al principio della lealtà che è alla base di qualsiasi competizione sportiva.
Detto questo, fa tanta rabbia che questo gioco abbia sempre attori che non si rassegnano a fare ogni tanto le comparse ma vogliono sempre ed a tutti i costi essere protagonisti e sempre e a tutti costi comunque e addirittura vincenti.
Nel 2023 la Juventus festeggerà i 100 anni di appartenenza alla famiglia Agnelli, sarebbe bello e lo dico davvero con il cuore, lo facesse avendo chiarito tutto e messo tutti i suoi conti a posto con qualche top player in meno ma con tanta dignità in più.
Me lo auguro per loro e per tutto il calcio Italiano che di nuovi scandali travolgenti non ne ha davvero bisogno ma che al contrario avrebbe assoluta necessità di tanta ma tanta tranquillità.

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