Un anno fa il direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello nell’editoriale di fine anno espresse un giudizio sferzante sul patron rossoblù Tommaso Giulini. E fa pensare che oggi quelle parole, dopo un disastroso girone d’andata, siano ancora tremendamente valide e attuali.
L’anno scorso, in serie A, il Cagliari era penultimo al termine del girone d’andata e Criscitiello non usò mezzi termini:“Tommaso Giulini Voto 1. Ogni anno rischia la Serie B, poi si salva ma commettendo gli stessi errori la stagione successiva. Il Cagliari merita molto di più perché non rappresenta una città ma una Regione. Ha dato le chiavi dello spogliatoio ai sudamericani. Si è fidato di Godin e Caceres per poi scaricarli. Giocatori, ormai, arrivati ai titoli di coda della propria carriera. Nández andava venduto, il mercato estivo è stato un disastro. Un disastro anche la gestione degli allenatori. Se si salverà sarà solo per manifesta inferiorità dei competitors”.
La previsione andò male. Il Cagliari è sceso in serie B e ora sta navigando in acque pericolosissime.
Mentre si discute di possibili cambi di panchina con Liverani nell’occhio del ciclone, pochi focalizzano l’attenzione sull’azione del presidente, apparso assolutamente non all’altezza della grande tradizione rossoblù e dei tifosi che seguono con affetto e attenzione le gesta del Cagliari.