di Angelo Cerina
Napoli Spezia
Santoro di Messina. Un piccolo arbitro, di quelli che un tempo venivano catalogati come “casalinghi. Arbitraggio on demand dove nel dubbio la chiamata della panchina della squadra di casa e del pubblico indirizzano la decisione. Una vergogna per chi lo ha fatto arrivare lì e per chi lo manda in campo oggi.
Voto 4
Inter Torino
Ayroldi di Molfetta. Un primo tempo da manuale sereno distaccato in totale controllo.
Secondo tempo da dimenticare, sembrava di vedere un altro arbitro, indeciso sia sulle decisioni tecniche (alcuni fischi a richiesta hanno fatto venire i brividi) sia sulla gestione disciplinare. Tollerare proteste plateali e continue da alcuni giocatori è veramente inammissibile.
Peccato peccato, voto 5
Sampdoria Milan
Fabbri di Ravenna. Ho detto e ripeto lui è una cozza non certificata, e così l’abbiamo mangiata e siamo finiti in bagno. Gestione disciplinare superficiale e approssimativa. Sprecare provvedimenti disciplinari per superficialità e pochezza tecnica nei primi minuti è roba da oratorio degli anni 60, inammissibile oggi in serieA. La sua totale mancanza di personalità ha presentato il conto nei minuti finali dove ha passato tutto il tempo con il fischietto in bocca ed a prendere provvedimenti disciplinari proprio contro chi aveva tratto giovamento dalle sue incapacità di gestione della gara. La domanda è chi lo protegge?
Chi lo ha fatto arrivare fino a questa categoria? Sicuramente qualcosa c’è andrà scoperta appena la scopro la comunico subito. Voto 4 giusto per non inveire
Atalanta Cremonese
Colombo di Como. Parte bene primo fischio dopo 9 minuti, piano piano rientra nel grigiore che sembra essere il colore più rispondente al momento che sta vivendo il movimento arbitrale. Mediocrità sia nelle decisioni tecniche, banali o sbagliate che nelle decisioni disciplinari per lo più a vanvera e senza un filo logico. La sciocchezza più clamorosa è che dopo aver ammonito cani e porci soprattutto della squadra ospite non prende alcun provvedimento disciplinare nei confronti del giocatore della Dea che volontariamente e con malizia tocca il pallone di mano. Presunzione ed arroganza non sono indice di personalità ed autorevolezza, ma solo una forma di autoritarismo tipico dei mediocri.Peccato, speravo ripetesse le buone gare che gli avevo visto fare.Voto 5.
Lecce Monza
Pairetto di Nichelino. Lo sappiamo è lì solo per il cognome ma certo mandarlo ad arbitrare in A con Di Martino alla Var è da incoscienti già combina guai se teleguidato figuriamoci se chi lo teleguida è peggio di lui. Il solito incapace, voto 4,5. Il mezzo punto in più è per il viaggio lungo che si è dovuto sobbarcare.
Sassuolo Udinese
Camplone di Pescara. Buona gara da uno giovane ben impostato tecnicamente e buona autorevolezza, voto 6,5 pieno.
Bologna Fiorentina
Orsato di Schio. Può fare di meglio se fosse un po’ più umile ma tuttavia fa tutto con tranquillità. Gli isterismi della Fiorentina a fine gara sono ingiustificati. Voto 6.
Lazio Verona
Irrati di Pistoia. Un mestierante utile all’OT per gare banali come questa ma che banali devono rimanere e lui tranquillizza tutti – Sarri e spettatori – che così sarà e così è, un copione già scritto! Voto n.c.proprio così non classificabile.
Juventus Salernitana
Mercenaro di Genova. Segnatevi questo nome lui è giovane ed anche bravo.
Una gara difficile fa tutto benissimo, tecnicamente e disciplinarmente. Sul goal annullato sulle immagini proposte dalla video chiamata prende la decisione giusta se ce ne sono altre che non gli sono state mostrate allora lui è incolpevole ed è un problema di “regia”.Nel parapiglia vergognoso del finale fa quello che deve fare. Voto 8.