Era dal 1983 che l’inflazione non andava così forte.
Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), senza considerare i tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente).
Tirano, per così dire, i beni del “carrello della spesa” ai massimi dal luglio 1983. L’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%.
L’accelerazione inflattiva è dovuta ai prezzi degli alimentari (da +10,1% di agosto a +11,5%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia gli energetici (da +44,9% a +44,5%) sia regolamentati (+ 47,7%), non regolamentati (+41,2%).