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Comunali a Cagliari, è già partita la corsa

Di Giuseppe Melis Giordano

Alessandra Zedda, già assessora con Solinas, vuole diventare presidente della Regione

Christian Solinas vorrebbe confermarsi presidente della Regione, oppure prendersi un seggio al Parlamento europeo

Antonello Cabras non sa se candidarsi per fare il presidente della Regione (dipende se riesce a ottenere la presidenza di BPER) e se lui riterrà di non candidarsi allora potrebbe lasciare il posto a Graziano Milia, ora sindaco di Quartu e dipendente della Fondazione di Sardegna, già presieduta da Cabras

Alessandra Todde aspirerebbe anche lei a candidarsi alla presidenza della Regione

A Cagliari Gianni Chessa vuole candidarsi a sindaco e come lui anche Massimo Zedda pensa di fare lo stesso. Ovviamente anche Paolo Truzzu pensa di candidarsi per riconfermarsi. Ah.. sembra che anche Piero Comandini voglia diventare sindaco.

Nel frattempo ci sono le grandi manovre per nuove alleanze, cambiamenti di casacca e altre operazioni che abbiamo già visto e che vediamo da tempo.

Ora, le ambizioni sono umane, legittime, rispettabili. La domanda però è:

– perché questi vogliono ottenere questo consenso?

– quali doti superiori possederebbero tutti costoro rispetto a qualsiasi altro professionista, imprenditore, docente, ecc. che tutti i giorni lavora, produce, studia, ecc.?

– sopratutto quale visione di regione o comune guiderebbe la loro azione di governo visto che fino a ora al di là di quella riguardante la loro sistemazione e dei loro più stretti interessi, non mi pare abbiano brillato per iniziative caratterizzate dal bene comune?

La gran parte di essi ha avuto il potere da tempo, sono al potere da anni, persino da 40 anni.

Quale beneficio hanno portato in seno alle istituzioni in cui sono stati?

Sopratutto, quali benefici hanno generato per i cittadini?

Quali meriti avrebbero per ottenere nuovamente il consenso?

Oppure si candidano perché a essi semplicemente piace il potere?

Perché grazie a questo potere possono soddisfare i propri interessi (bisogni non ne hanno, visto che sono tutti ben sistemati con le indennità ricevute nelle diverse istituzioni)?

Perché il loro ego può trovare soddisfazione nel far vedere come Carlo Felice in piazza yenne che loro sono potenti e gli altri non sono nulla?

Davvero un comune cittadino, non quelli che facendo parte dei vari cerchi magici qualche briciola riusciranno a raccattare, dovrebbe prendere in considerazione queste candidature?

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