Di Marcello Cocco
Il tempo passa e la tecnologia diventa sempre piu indispensabile. Questo percorso evolutivo ingloba ogni aspetto della nostra vita quotidiana: il pc è sempre più centrale nel lavoro, la domotica agevola i bisogni casalinghi, guardare un film in streaming è ormai prassi comune, grazie al telefono siamo sempre a contatto con chi più ci piace. La tecnologia, insomma, ha fatto capolino in ogni contesto, compreso quello delle nostre passioni.
Ad abbracciare l’innovazione, infatti, c’è anche il calcio, che già con l’introduzione della Gol Line Technology e il VAR ha fatto un grosso balzo in avanti. L’idea che porta al contatto fra mondo tecnologico e mondo del pallone è ridurre sempre di più la probabilità di errore delle scelte arbitrali. In questo senso verte anche la grande novità che sarà protagonista del Mondiale Qatar 2022: il fuorigioco semi-automatico, diverso anche da quello presente in Champions League.
Il fuorigioco semi-automatico è un supporto tecnologico, sviluppato dalla Victoria University di Melbourne per conto della FIFA, per agevolare il lavoro decisionale di arbitri e guardalinee. Si basa su un sistema di 12 telecamere ad alta definizione, sparse in tutto lo stadio in modo da coprire ogni angolo di visuale. Esse sono talmente efficaci da poter proiettare ben 50 fps. Significa che possono registrare fino a 50 immagini al secondo! Queste telecamere, tuttavia, svolgono solamente una ridottissima parte del lavoro. Di importanza fondamentale sarà, infatti, il nuovo pallone “intelligente” della Coppa del Mondo: Al Rhila.
Al Rhila è un pallone unico nel suo genere, in quanto dotato di un Sensore di Misure Inerziali,detto IMU. Un sensore simile è presente anche nei nostri telefoni: è quello che permette di ruotare lo schermo in base al nostro movimento. L’IMU è in grado di inviare la sua posizione a un computer 500 volte al secondo: in questo modo è possibile mappare precisamente la posizione del pallone nel momento esatto in cui viene calciato. Chi ama il calcio avrà sicuramente realizzato l’importanza di questo elemento!
A questo punto entra in gioco il computer, il cuore pulsante del sistema. Esso, grazie a un’intelligenza artificiale, raccoglie tutti i dati provenienti dalle telecamere e li analizza assegnando a ciascun giocatore 29 data-point sul suo corpo, uno per ogni articolazione. Si genera, così, uno scheletro digitaletale per cui ogni singolo movimento dei calciatori prodotto in campo viene automaticamente riprodotto nel computer. A ciò si sommano le informazioni costantemente comunicate da Al Rhila. Si ha, così, una mappatura completa e perfetta dell’azione di gioco, con tutti i suoi effettivi: giocatori e pallone.
In caso di rilevazione di un fuorigioco, il computer avvisa in maniera automatica e istantanea gli specialisti della sala VAR, che esamineranno con i loro occhi il fermo immagine dell’infrazione. Per aiutarli, il software crea la linea del fuorigioco, che si basa sulla posizione degli arti dei giocatori in campo e quella del pallone nel momento esatto in cui viene toccato. La decisione, pertanto, viene estremamente agevolata e, soprattutto, velocizzata: il tempo di analisi passerebbe, dai due minuti impiegati dal VAR che spesso alcuni casi richiedono, ad una ventina di secondi circa.
Al Mondiale, pertanto, ci aspetta una grande innovazione tecnologica, che tende ad eliminare le varie sviste che tutt’ora si susseguono. Va precisato, però, che ad essere assottigliata è esclusivamente la percentuale di errore, e non la fondamentale soggettività delle scelte arbitrali: il filmato dell’infrazione viene inizialmente valutato dagli addetti al VAR, che poi comunicheranno la decisione al giudice di gara; lui, a quel punto, può sempre ritenersi non d’accordo con il momento in cui è stato tracciato il fuorigioco, o magari considerare irrilevante la posizione del giocatore al di là della linea dei difensori (non ostruisce la visuale del portiere, non interviene in alcun modo nel corretto sviluppo dell’azione ecc.). In quel caso si torna al normale procedimento.
Proprio per questo si chiama “fuorigioco semi-automatico”: il programma comunica con gli arbitri, che, in seguito alla presa visione delle immagini, attueranno le loro scelte.
Dopo che la decisione viene presa, il computer genera un’animazione 3D in cui sono ricreati tutti i singoli movimenti dei giocatori in campo con le loro esatte posizioni al momento del fuorigioco; questa animazione verrà poi trasmessa sui maxischermi dello stadio e in diretta sui dispositivi di tutto il mondo, al fine di offrire un’immersione migliore agli spettatori e una maggiore comprensione delle scelte che suscitano più scalpore.
La soggettività rimane presente, e con essa, chissà, magari anche qualche polemica!