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Cagliari-Spal, l’analisi tecnica

di Angelo Cerina

Le parole magiche sono concretezza e determinazione: infatti ciò che abbiamo visto oggi è un Cagliari concreto e determinato direi pragmatico proprio come lo è il suo allenatore, questo è l’aspetto positivo che va tenuto stretto stretto e che ci deve far dimenticare che anche oggi nonostante questo non abbiamo visto un bel Cagliari.

Non lo abbiamo visto oggi e difficilmente con questa rosa lo vedremo domani, proprio perché nel calcio come nella vita miracoli veri non se ne fanno l’acqua non si trasforma in vino e l’aceto rimane aceto. Tuttavia va bene così perché oggi con Ranieri in panchina il Cagliari è conscio dei suoi limiti e sa che per non farli diventare determinanti deve sempre applicarsi minuziosamente e badare al sodo.
Il 3/5/2 messo in campo anche oggi serve proprio a questo badare al sodo, pochi fronzoli che tradotto vuol dire zero possesso palla inutile e lezioso, ma amore incondizionato per il lancio lungo ed aspettare fiduciosi l’errore dell’avversario che in B non è evento raro, nell’attesa dell’errore loro o della prodezza nostra, evitare possibilmente di commettere oscenità.
Oggi abbiamo assistito a questo, sia nel gioco che nell’ atteggiamento in campo.
Non ha un play e allora si accontenta di un uomo d’ordine on demand come Makoumbou che più che costruire gioco distribuisce palloni per il lancio lungo,alla fine della gara 60% di possesso palla della Spal ma i 3 punti li ha presi al Cagliari,se non è concretezza questa?
Ora non possiamo certo pretendere da Ranieri con questi giocatori un gioco diverso da questo lui che ha fatto del pragmatismo da sempre il suo marchio, ha preso atto della merce e dei tessuti che ha a disposizione e ha iniziato a confezionare l’abito,che non sarà elegante non sarà bello,ma ripara dal freddo e dovrebbe adattarsi a tutte le occasioni.Per confezionare altro il povero Ranieri dovrebbe ad esempio trasformare Luvumbo in una vera punta da affiancare a Lapadula, lui infatti sta al largo svaria ai lati e quando Ranieri nel secondo tempo glielo ha chiesto si è perduto, ovviamente senza una seconda punta vera con i lanci lunghi il povero Lapadula rimane isolato allo stesso modo in cui rimaneva con il palleggio lento di Liverani,ma appunto non può trasformare Luvumbo sarebbe un miracolo.
Certo sarebbe la normalità che un presidente normale la comprasse un altra punta ma anche questo pare che qui si possa considerare un miracolo.
Per cui bisogna accontentarsi, sapere però che adesso la squadra è in mani esperte e competenti e sperare che competenza, esperienza e saggezza possano bastare per risalire la china.
La prossima a Modena ne avremmo già una prova importante,non illudiamoci ma è giusto essere fiduciosi perché una cosa è certa il compitino semplice semplice che gli ha insegnato Ranieri lo stanno imparando e questo è una buona cosa.
Per finire buono l’arbitraggio.

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