Cagliari-Reggina, l’analisi tecnica - vere.news vere.news

Cagliari-Reggina, l’analisi tecnica

di Angelo Cerina

Più che un analisi tecnica penso ci sia bisogno di una seduta in un lettino di psicoanalisi, perché il Cagliari, questo Cagliari senza un idea di gioco indubbiamente, è anche affetto da una tensione ed una paura patologiche e che lo assalgono dal primo all’ultimo minuto.
Oggi contro la Reggina questo è stato chiaro fin dal primo minuto e se la rete di Lapadula, peraltro molto bella, ha portato per qualche minuto un pochino di tranquillità, con il passare dei minuti siamo tornati al punto di partenza.
Così la Reggina schierata con il suo classico e collaudato 4/4/2 ha piano piano preso campo, ha pareggiato e ha rischiato di passare in vantaggio con una clamorosa occasione da rete sfumata per un non nulla.
E il Cagliari? Spaventato, preoccupato come dentro ad un incubo, schierato con il suo inutile ed inadatto 4/3/3 ha fatto un possesso di palla inutile terapeuticamente e tatticamente sterile, improduttivo e sconclusionato, praticamente la fotocopia di Ascoli.
Il Cagliari gioca come se fosse in precampionato, alla ricerca del gioco che non trova perché manca una idea, manca la bussola, che non è stata persa ma bensì mai avuta.
Purtroppo però siamo alla metà del girone d’andata e davvero ora il tempo stringe e tra poco non ce ne sarà più.
Io non do consigli, ma certo che Liverani a oggi ha capito ben poco e se fossi il presidente una cosa la farei: ha in organico un Signore che si chiama Bernardo Mereu, mi dia retta abbia un moto di ribellione, non c’è bisogno di coraggio con Bernardo garantisco io, va sul sicuro, lo chiami stasera stesso e gli dia le chiavi dello spogliatoio della prima squadra, non se ne pentirà.
Io come ho detto non do consigli!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *