Di Stefano Serra
Guardate la foto. La partita oggi è iniziata con lo sciopero della tifoseria della curva nord. Si percepiva allo stadio un aria di contestazione, con i tifosi storici della curva giustamente arrabbiati.
Per tutta la partita non hanno fatto tifo e il silenzio era imbarazzante. Il Cagliari continua a giocare male e non vinceva da due mesi. Serviva un segnale forte e questo segnale dai tifosi è arrivato. Oggi abbiamo sfidato l’ultima in classifica, il Perugia di mister Castori. Una partita che ci aspettavamo facile, in discesa e invece abbiamo giocato allo stesso identico livello. Siamo preoccupati nonostante la vittoria, nata più dal cuore che dalla tecnica o dalla tattica. Liverani è stato fortemente contestato. Gli è stato chiesto a gran voce di andare via. Lo stadio aveva anche poco pubblico segno di un evidente frattura tra noi tifosi e la società.
Il Cagliari non diverte, non ha uno scheletro solido e le formazioni ogni settimana sono sempre diverse. Giocatori che dopo buone prestazioni vengono rimessi in panchina inspiegabilmente. Sostituzioni strane del mister che più di metà stadio non condivide. Abbiamo preso ossigeno con questi tre punti ma la rabbia è tanta. Ci rendiamo conto che il Cagliari non ha un identità precisa e il mister non ci piace (chiaramente dal punto di vista tecnico).
Il nostro stadio non è più un fortino inespugnabile. Meno male oggi Pavoletti e Lapadula ci hanno regalato i tre punti. Però il feeling con noi tifosi non è sanato. Quello che vorremo è vedere una squadra in casa col coltello tra i denti, concentrata e vogliosa di non far passare nessuno. Ora andremo a Palermo. Ci aspettiamo di più, ci aspettiamo una squadra vera ma soprattutto un gioco ben organizzato. Mai come quest’anno ci saremo aspettati questo andamento. Vogliamo essere positivi ? Ok non molleremo. Forza Cagliari.
IN&OUT
In: il pubblico della curva nord
Out: Liverani
