di Angelo Cerina
Nel nome di Fabian possiamo romanticamente affermarlo e perché no commuoverci anche un pochino.
Detto questo con il cuore, con la testa possiamo dire che se è vero che non è una rondine a far primavera è anche vero che una rondine oggi l’abbiamo vista.
Il Cagliari infatti visto oggi schierato con un serio 442 e soprattutto con tutti gli uomini al posto giusto e con i suoi, pochi per la verità, uomini di livello vero come Nandez gravati di responsabilità maggiori. Se guardiamo le statistiche di questa gara ci accorgiamo che con un possesso di palla del 55 per cento oggi portiamo a casa 3 punti senza grossi patemi d’animo a differenza del passato prossimo in cui il 68 per cento produceva 0 punti, insomma al molto fumo e poco arrosto si è passati al non fare fumo e produrre un po’ di ciccia.
Nandez appunto dicevamo ha preso in mano la squadra dalla mediana in su, ben supportato da Makoumbo’ e così senza play bisognerà provvedere a gennaio. Il cuore della squadra ha ripreso a pulsare regolarmente e ritmicamente, niente di eccezionale intendiamoci, ma molta normalità che fino a ieri mancava e che diventa quindi un fatto eccezionale.
La squadra finalmente ha avuto compattezza, i reparti vicini e mai sfilacciati fra loro. Luvumbo seconda punta vera in aiuto a Lapadula e Falco messo lì nella tre quarti a provare ad inventare, ancora Zappa a spingere sulla destra ma senza monotonia e senza avere la giocata laterale come unica via per arrivare in porta.
Questa volta e fino al goal, il Cagliari ha provato a sfondare e a fare gioco anche per vie centrali, non c’è riuscito ma ci ha provato razionalmente.
Il goal che ha sbloccato la partita è arrivato al 65’ su calcio d’angolo, Pavoletti appena entrato a sostituire Luvumbo è stato anticipato di testa da Lapadula che si è smarcato nell’aria di porta e di testa non ha perdonato.
A quel punto il Cosenza, schierato anche esso con un 442 in un rombo messo su per non prenderle e magari colpire, si è dovuto scoprire perdendo equilibrio difensivo e il Cagliari ha trovato maggiori spazi sulla fascia destra soprattutto.
La cosa buona che è venuta fuori dopo il vantaggio è stata la tranquillità e l’equilibrio che la squadra ha manifestato in campo, grazie a Pisacane che ha dimostrato anche con i cambi di aver letto bene la partita e anche l’ingresso di Pereiro a differenza di altre volte questa volta aveva una sua logica, per non parlare poi di Lella che ha ripagato con un bel goal dal limite su una sponda sapiente di Lapadula.
Ora niente entusiasmi sciocchi, sarebbe assurdo, ma la consapevolezza che se Ranieri fa quello che sa fare c’è più di una speranza di giocarcela fino alla fine.
Avevamo previsto l’arrivo di Ranieri dopo Palermo, era nella logica delle cose, ora lasciamolo fare perché lui farà bene e tanto per iniziare e per sapere bene cosa fare ha subito chiamato il pubblico a raccolta ed il pubblico ha risposto che meglio non si può.
Dunque, mangiamoci sto panettone con serenità.