di Nicola Montisci
Si stanno per spegnere i fuochi, il Burning Man finirà domani. Parliamo di un evento pazzesco che si svolge a Black Rock City, città nel cuore del deserto del Nevada.
Dal 1991 va in scena, sempre tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, un festival rivoluzionario e anarchico dedicato “alla comunità, all’arte, all’espressione personale e all’autosufficienza” che attira migliaia di persone in una città immaginaria che viene costruita e poi smantellata.
La storia però affonda le sue radici nel 1986 quando i fondatori Larry Harvey e Jerry James festeggiavano il solstizio d’estate bruciando sulla Baker Beach di San Francisco un enorme pupazzo di legno, da cui il nome Burning Man.
Il Burning Man è fuori dall’immaginazione: tutto sembra impossibile, lontano, senza connessione e costoso. E poi c’è la musica a far da contorno – nella line up tantissimi nomi eccezionali come Monolink, Carl Cox, Flume, Skrillex – a un’esperienza tra il misticismo e la sopravvivenza: il tema scelto per il 2022 è stato waking dreams, l’esplorazione del potere trasformativo dei sogni, sia letteralmente che figurativamente, e celebra i sognatori che spesso, anche in maniera surreale, cambiano la propria vita grazie ad alcune intuizioni che avvengono inconsciamente;
L’unico modo per raggiungere il Burning Man Festival è in auto. Le possibilità sono tante: Los Angeles, New York City, Canada, sono solo alcune di queste. Una volta ottenuto il biglietto, c’è da pianificare il mezzo di trasporto. un autobus viene organizzato da San Francisco. Oppure creare un gruppo con una macchina grande, un camper, un pick-up, perché i tuoi bagagli, acqua e generi alimentari richiedono molto spazio…
Per partecipare al Burning Man ci son delle regole. Larry Harvey nel 2004 le ha scritte: inclusione radicale, dono, demercificazione, autosufficienza radicale, autoespressione radicale, sforzo comune, responsabilità civica, non lasciare traccia, partecipazione e immediatezza. Tutti devono contribuire e non sono ammessi i soldi: nulla di può comprare (esclusi ghiaccio e caffè) e ogni scambio avviene attraverso il baratto. Il non lasciare traccia è l’esatto motivo per cui la città viene sempre distrutta e una squadra, la Play restoration crew per circa un mese setaccia l’area in cerca di qualunque traccia da eliminare.
I biglietti non costano meno di 450 Euro e che, a parte il ghiaccio e il caffè, dovrete pensare a tutto voi, acqua compresa, tenda, tutto quello per la sopravvivenza. Avrete capito che non è proprio una passeggiata.
Bisogna registrarsi sul sito Burning Man creando un profilo e rispondendo ad alcune domande, da febbraio/marzo. Una newsletter mensile informa tutti sulle novità e le notizie utili. La vendita ‘Main Sale’ si svolge in meno di due ore. Viene fissato un appuntamento e più di 500 mila persone si connettono per l’acquisto dei biglietti. Volano via almeno 80 mila tickets in pochissimo tempo.
Ma c’è una soluzione alternativa per l’acquisto, non solo aspettando il secondo giro di vendite: partecipare a una creazione artistica seguendo un’associazione o un collettivo durante tutto l’anno. Le strutture artistiche beneficeranno di un certo numero di biglietti per consentire al Team di partecipare all’evento. Oppure diventare volontario per il Burning Man festival e partecipa ad una delle missioni STAFF.
Insomma, vale la pena di provare questa esperienza, di vivere per pochi giorni il sogno utopistico di comunità libera dai costrutti sociali e totalmente devota all’arte e vedere la città progettata dall’urbanista Rod Garrett con la sua oramai celebre disposizione ad archi concentrici.
Foto @BLMNevada