Di Ilaria Montis
Si può amare la Sardegna senza amare i sardi? Io penso di no… E vi spiego perché. E non per campanilismo o orgoglio identitario. Semplicemente perché una terra che è abitata da millenni senza soluzione di continuità attraverso vicende storiche alterne e spesso dolorose.
Come la puoi vivere oggi, tutto ciò che puoi vivere e vedere oggi è il risultato (nel bene e nel male) dell’interazione tra la terra stessa e i suoi abitanti, nel passato e nel presente. La Terra stessa come si presenta oggi è espressione della cultura, dello stile di vita, delle idee, della società di chi la vive e questo a maggior ragione se c’è una continuità culturale e genetica da millenni. Non siamo perfetti, non siamo santi, ma la Sardegna di oggi è a nostra immagine e somiglianza, coi nostri difetti e i nostri pregi. Normalmente siamo molto bravi nell’autocritica e nell’autocommiserazione. Ma vi voglio ricordare che se nonostante tutte le violenze che nostro malgrado la nostra terra ha subito, e purtroppo continua a subire da poteri il cui contrasto spesso non è alla nostra portata, o a cui non abbiamo avuto le forze materiali di opporci, la Sardegna è ancora bella, bellissima e sterminatamente bellissima: dalle coste ai monti e alle gole, dai boschi alle foreste ai fiumi e alle cascate ai resti dei monumenti antichi. Se di questo tripudio di pura bellezza ancora tanto si è conservato è anche, e forse soprattutto grazie a noi.
La Sardegna come dico sempre è un patrimonio di tutti, di tutti quelli che la amano. Ma amarla significa anche amare e rispettare chi ci vive e ci lavora perché la Sardegna è espressione dei suoi abitanti così come noi siamo plasmati nell’anima e nel carattere dalla terra che ci ha partorito. Amen.
1 commento
Concordo pienamente con questo articolo. Nasco marchigiana, vivo in Lombardia, ma la mia attrazione per la Sardegna risale alla mia adolescenza, quando per la prima volta ne feci l’incontro. Il lavoro mi ha portato a frequentarla assiduamente e scoprirne i lati più intimi. I miei maestri sono stati personaggi locali, dell’oristanese del nuorese; ho letto tanto, studiato e vissuto momenti indimenticabili, e ho amato fin da subito il suo popolo, riservato ma vero, distaccato e sincero, fiero e laborioso. Ho scoperto luoghi magici, camminato per sentieri nascosti, mangiato quello che la terra produce. Ospitalità, conforto e passione, ecco quello che ho ricevuto in cambio della mia. curiosità e del rispetto verso un popolo che spesso non si lascia sedurre dalle chimere. Ed è questo il bello. Purtroppo molto luoghi sono stati presi d’assalto da un turismo scellerato e senza cuore, che posta tutto quello che vede….ma che spesso non vive. Invece questa terra deve essere vissuta, e allora diventa tutto chiaro, e capisci non puoi amarla davvero se ami solo quello che ti riempie gli occhi e non l’anima.